I cittadini croati si devono attenere alle stesse formalità previste per il cittadino comunitario quindi dopo 3 mesi di presenza sul territorio è necessario iscriversi all'anagrafe del Comune di residenza.
Dal 1 luglio 2013 la Croazia è entrata a far parte dell’Unione europea, diventandone il 28° Stato membro. I lavoratori croati possono fare ingresso in Italia per lavoro senza alcuna procedura particolare solo in determinati settori "liberalizzati".
In base alle disposizioni contenute nel trattato di adesione della Croazia, per i primi due anni successivi all’adesione agli Stati membri è stata data la possibilità di applicare misure nazionali per disciplinare l’accesso dei cittadini croati al proprio mercato del lavoro. L'Italia, ha scelto di applicare il regime transitorio.
Le limitazioni previste riguardano esclusivamente il lavoro dipendente e non si applicano al lavoro autonomo.
Per i settori lavorativi non liberalizzati l’assunzione di lavoratori croati è subordinata alla richiesta di un nulla osta al lavoro da effettuarsi nell’ambito della programmazione delle quote di ingresso.
Le categorie lavorative che non rientrano nel regime transitorio
I lavoratori croati possono essere assunti in Italia direttamente, solo se appartengono alle seguenti categorie: