Dal 1° gennaio 2017 gli scarti tessili saranno considerati rifiuti speciali, quindi non saranno più smaltiti da Alia, nel circuito di raccolta dei rifiuti urbani.
Rimane l’obbligo di raccogliere in forma differenziata gli imballaggi di cartone puliti, imballaggi di plastica puliti, imballaggi in pancali e di utilizzare i contenitori per raccogliere rifiuti proveniente da uffici, bagni, spogliatoi, showroom e magazzini non produttivi di rifiuti speciali.
Qualora gli operatori di Aliarilevassero scarti di lavorazione all'interno dei bidoncini ad uso urbano, Alia non effettuerà il ritiro e provvederà alla segnalazione alle autorità che procederanno con relative sanzioni.
Cosa deve fare un produttore di rifiuti tessili
L’azienda produttrice di scarti tessili deve:
- avere un contratto di smaltimento specifico, con una ditta privata, specializzata ed autorizzata allo smaltimento di questo tipo di rifiuto;
- munirsi di un “Registro di carico e scarico dei rifiuti”, vidimato dalla Camera di Commercio, dove annotare la produzione e lo smaltimento dei rifiuti tessili;
- conservare i formulari di ritiro e corretto smaltimento dei rifiuti speciali prodotti;
- presentare ad Alia, entro il 31 maggio di ciascun anno la documentazione sulla gestione dei rifiuti speciali prodotti nell’anno precedente (contratti, formulari, fatture, MUD e altra documentazione di legge).
Come cambia la tassa dei rifiuti
Le superfici dove si producono gli scarti tessili, quindi i rifiuti speciali, non saranno più soggette a tassazione. Le modalità per ottenere l'esenzione (riconosciuta a partire dal 01.01.2017) saranno pubblicate sul sito di Alia. È un onere dell’azienda produttrice di scarto tessile chiedere la modifica delle metrature a tassa.